Col passare del tempo la nostra passione per l'informatica ci ha portato ad accumulare alcuni computer storici, molti dei quali ancora funzionanti. In questa pagina abbiamo stilato l'elenco dei nostri cimeli, insieme a storielle sul ritrovamento e fun-facts.
I computer sono in ordine alfabetico, almeno finché Giulio non lo romperà di nuovo
Il secondo (più o meno) computer della Apple pre-Macintosh. Recuperato da una scuola media che lo gettava via.
Questa macchina ha subito alcune operazioni:
Attualmente è stata testata con successo tutta l'unità centrale ed è stato più o meno ricomposto. È in soffitta da Giulio, con cui si sta baloccando nel tentativo di realizzare un emulatore di floppy drive.
Comprato ad un mercatino dell'usato di zona, insieme al mouse e due scatole piene di floppy con programmi e giochi.
Dopo anni trascorsi a lamentarsi del chip video rotto, perché tutto si vedeva con tonalità rosso-blu, ci siamo semplicemente accorti che non avevamo attaccato il cavetto del verde nel connettore DB23 hand-made.
Recuperato qualche giorno prima dell'era COVID-19 Italia, a febbraio 2020, tramite Varo I5YAN, che, trovatolo loose tra delle robe vecchie, lo dava via perché qualcuno lo aggiustasse e gli infondesse nuova vita. Grazie Varo.
Popolare consolle per videogiochi. È stato recuperato abbandonato per strada insieme alla cartuccia di PacMan, joystick ed alimentatore. Successivamente sono state acquistate altre tre cartucce (Millipede, Space Invaders e Asteroids) ed un joystick.
Popolare computer dedicato alla multimedialità e dotato, di serie, di porte MIDI. Possiede un suo monitor, con connettore proprietario, in bianco e nero. È dotato di interfaccia grafica, e legge i dischetti da 3.5in formattati in FAT16 a 720K ed è un'ottima macchina per grafica in alta risoluzione e musica.
Di questo ne abbiamo due esemplari:
Va realizzato il cavo DIN13 - SCART per collegare il computer ad un qualsiasi monitor e fruire dei colori (pinout).
Attualmente, la retrofficina ha ben due biscottoni, gentilmente donati dell'amico e collega collezionista Giorgio, perché “non può mancare un biscottone in una collezione di home computer”. Uno dei due ha improvvisamente smesso di funzionare, ma non sono state ancora svolte indagini approfondite.
Per questo computer possediamo le seguenti periferiche, in realtà compatibili anche con il 64c e il 128:
I precedenti sprovveduti proprietari lo avevano trasformato in gioco per una bambina aspirante dattilografa: è stato barattato per una comune tastiera PS/2 non funzionante. Completo di alimentatore, manuale di istruzioni e datassette integri e funzionanti, nonostante le torture subite.
Separatamente siamo venuti anche in possesso del relativo lettore floppy da 5.25in (Commodore 1541) abbandonato tra i rifiuti, e della stampante Commodore MPS-1000, la quale tuttavia ha la testina danneggiata e fa solo rumore senza stampare.
Completo di tastiera esterna, recuperato insieme all'Apple ][ presso la scuola media. Il lettore floppy integrato è perfettamente funzionante.
Successore del Commodore 64, pensato come macchina da ufficio, e di qualità software nettamente superiore, nonostante la minore quantità di memoria di cui è dotata (16k invece di 64k, comunque espandibile fino a 64k); si differenzia dal suo predecessore soprattutto per l'assenza del VIC e del SID, sostituiti da un unico chip, il TED. Ottima per programmare - dotata addirittura di un monitor assembly integrato - non ebbe molto successo.
Ne abbiamo due esemplari:
PC IBM-compatibile: processore Intel 486, 16MB di RAM e 6GB di Hard Disk (quello originale si era guastato e non ne abbiamo trovato uno di capienza minore). Al momento vi abitano DOS 5.02 e Windows for Workgroups 3.11 in italiano. È dotato di una scheda audio SoundBlaster Pro 2.0 di tipo ISA, che riproduce fedelmente MIDI e PCM.
Laptop (si fa per dire) IBM-compatibile: processore Intel Pentium w/ MMX, RAM ??, HDD ??. Dotato di lettori floppy e CD, porte seriale, parallela ed USB. Esegue attualmente Windows 98, è usato come lettore floppy ambulante ed interfaccia per il 64HDD.
Quick links:
Consolle clone dell'Atari 2600 con ben 128 giochi integrati. Non è presente alcuna informazione al riguardo sul web, se non per un post in francese e una curiosa videorecensione (difatti si era supposto fosse un surrogato di polystation o altra taroccheria). Acquistato tramite subito da un compaesano, boxato ma purtroppo senza joystick.
Attualmente è nel totem delle consolle di Giulio.
Consolle che, a quanto pare, veniva regalata insieme alle merendine del Mulino Bianco. Si tratta di un dispositivo che consente di tradurre in quattro lingue delle frasi predefinite, inoltre incorpora una cartuccia con otto giochi “a blocchetti” come snake e pong.
Acquistato a 2 euro in fiera dell'elettronica per volontà di Giulio per legami affettivi, in quanto giocattolo dell'infanzia poi guastatosi
Si tratta di una calcolatrice programmabile risalente all'inizio degli anni '70. Comprende un'unità centrale con un modulo di espansione, una unità nastro esterna e una discreta manualistica.
Non è esattamente il target prefissato dalla RetrOfficina, però non si dice mai di no ad un computer con un display fluorescente, grazie a Paolo che ce l'ha donato. Ancora non abbiamo provato ad accenderlo. È stato fermo per molto tempo e potrebbe valere la pena muoversi con cautela.
Telefonino GSM del 1999, dotato di porta infrarossi, browser WAP e modem interno a 14,4kbps, perfettamente funzionante. Abbiamo i driver per utilizzarlo come modem su Windows 98, ma, poiché ormai nessun operatore di telefonia cellulare fornisce una connessione dati GSM, dobbiamo ancora attrezzarci per trovare un metodo alternativo per collegarci alla rete.
Un comune PC x86 compatibile con Windows 98 raccattato quando nel 2000 la Telecom ha fatto il cambio del parco macchine. Al momento è parcheggiato in mansarda.
Appartenuto al padre di una nostra amica, e abbandonato per anni in una cantina fredda e umida, fortunatamente la scheda madre si è salvata, e si è giusto arrugginito un po' il case sul retro.
Purtroppo siamo sprovvisti sia del software che della tastiera, dunque per ora “parte e mostra qualcosa a schermo”, è solo un bel soprammobile funzionante, ma piano piano ci dedicheremo anche a lui.
Grazie a Silvia che ce l'ha donato affinché lo preservassimo.
Uno dei pochi home computer di fattura italiana (anche se in realtà è un clone del francese Thomson MO6). Estremamente diffuso in Francia, specialmente nelle scuole, data la sua natura didattica, in seguito a un progetto di informatizzazione voluto dal governo.
Palmare classe 1994 di casa inglese. Ne abbiamo due modelli.
Palmare classe 1986, preso tramite subito da Giulio in un attimo di follia retroaccumulatrice. Ancora sotto analisi, comunque è funzionante.
Sono inclusi il manuale in italiano e due espansioni di memoria (datapack) da ciascuno (con ancora dei dati del vecchio proprietario ).
Macintosh con architettura Power PC, preso dal GOLEM perché troppo vecchio per essere utilizzato per il trashware. Ha subito un cambio di lettore DVD e scheda madre (anche questa trovata al GOLEM), perché davano non pochi problemi. Al momento è parcheggiato in mansarda.
Elegante Macintosh che il precedente proprietario ha ceduto causa nuovo acquisto. Al momento convivono sul suo HD tre sistemi operativi: Linux Debian 8, OS X 10.4 Tiger e MorphOS (versione Trial). Al momento è parcheggiato in mansarda.
Quando ci è capitato questo coso tra le mani, non era ben chiaro quale fosse il vero nome o la storia di questo computer. Fatto sta che lo buttavano e lo abbiamo preso (grazie a Grazia che ce l'ha donato).
Cercando un po', pare trattarsi di un rebranding (?) di un elaboratore francese prodotto da Sanyo France, ovvero il Sanco 8003.
Il computer si accende e sembra funzionare correttamente, ma la mancanza di una tastiera e di un disco floppy con il sistema operativo lo rende, per adesso, inutilizzabile.
E allora cosa facciamo? Forse siamo abbastanza grandi da poter fare reverse engineering! Vedi la pagina dedicata.
Consolle recuperata tramite un amico, insieme ai due joypad ed a tre giochi. È un po' al di fuori dei nostri interessi, che vertono più sulle macchine dove è possibile programmare più agevolmente. Attualmente è nel totem delle consolle di Giulio.
Ultimo manufatto dello scorso millennio, che possiamo quindi considerare recentissimo, è dotato di un processore Pentium II MMX a 300MHz e 64MB di RAM. Gira con Microsoft Windows 98 in dual boot con Windows 3.11 per alcuni giochi a 16bit. È dotato di una scheda di rete Ethernet Xircom PCMCIA 10Mbps e di una porta a infrarossi a 4MBps.
Ben due esemplari di modelli differenti
TTM 90
, è stato recuperato dopo una lunga trattativa al mercatino dell'usato locale ed acquisito come guasto. Con un successivo test ne è stato verificato il corretto funzionamento.
Purtroppo il modello TTM 90
non dispone della porta seriale, pertanto non è possibile utilizzarlo come “dumb terminal”. Inoltre alcune funzioni sono protette da password ignota e, con le conoscenze attuali, non resettabile.
Alcune foto del circuito stampato [1] e dell'oggetto [2].
Il secondo invece dispone della porta seriale, ma ancora non è stata testata.
Un po' di roba che dobbiamo ancora capire cos'è di preciso… ci sarà da divertirsi a farne reverse engineering. Yuppi!
Sembra trattarsi di un terminale. Ad un'ispezione visiva, l'elettronica interna sembra in buone condizioni, se non per l'alimentatore che presenta un componente bruciato. Appena avremo il tempo, studieremo anche questo oggetto.
Anche questo è un terminale ed è un clone di un terminale Wyse. Lo chassis era in condizioni pessime ed il CRT era palesemente esausto. Quindi abbiamo deciso di smaltirlo salvando soltanto la scheda interna. Da valutare se rivenderla al miglior offerente, recuperarne i pezzi buoni o truccarla per poter essere collegata ad un altro monitor.
Documentazione di riferimento:
Documentazione cartacea originale in nostro possesso: